Ci prendiamo cura della comunità – Antonio Damasco
“Strumenti, metodi, esperienze sull’attivazione di comunità”, pubblicato a dicembre 2024 dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, è un’opera che esplora in modo concreto e realistico le pratiche di attivazione sociale e di coinvolgimento comunitario. Lontano da idealizzazioni, il volume affronta le fasi, i conflitti e le sperimentazioni che caratterizzano il lavoro con le comunità, sottolineando le metodologie che facilitino la partecipazione attiva dei cittadini, ma soprattutto degli enti pubblici e privati, affinché decidano di aderire a una nuova alleanza.
Un elemento centrale del libro è stato dedicato a una delle applicazioni più riuscite negli ultimi anni: Le Portinerie di comunità sono un progetto innovativo, sperimentato a Torino, che combina aspetti sociali e culturali per favorire l’attivazione territoriale, superare l’idea centripeta e talvolta passiva di sportelli e spazi di aggregazione. Il testo descrive come questo processo possa essere replicato in diversi contesti attraverso un approccio di social franchising, evidenziando la necessità di competenze specifiche e di metodologie e strumenti dedicati.
In occasione del ventesimo anniversario della Rete Italiana di Cultura Popolare, il libro si propone come una riflessione critica sull’ambiguità della parola comunità, offrendo esempi pratici per promuovere un cambiamento e un dialogo con le forze maggiormente attive sui territori, fondato sulla collaborazione e sull’empowerment collettivo .
Con 126 pagine, il volume si configura come una guida utile per operatori sociali, amministratori locali, imprese e cittadini interessati a promuovere iniziative di welfare di comunità per costruire durature reti solidali e partecipative.
Un libro per parlare di relazioni, luoghi e processi
“Ci prendiamo cura delle comunità” è il frutto di un lavoro che parte da lontano, oltre 15 anni ricercAzione che ha visto studiosi come Tullio De Mauro, Chiara Saraceno, ma anche Mario Calderini, Giuseppe Costa e tanti altri in laboratorio permanente. La Rete italiana è stata l’incubatrice di quei processi che stanno contribuendo a un vero e proprio cambio di paradigma nell’intervento sociale e culturale. Il comune denominatore è quello di favorire la creazione di reti per scardinare l’idea d’intervento uno a uno, proponendo una risposta collettiva a un bisogno individuale. Per questo l’aspetta centrale della pubblicazione si basa sui processi scientifici che orientano l’importanza del prendersi cura delle relazioni umane. Senza un lavoro attento e costante a questi legami, anche la più ambiziosa rigenerazione urbana rischia di diventare un mero esercizio di stile, privo di impatto reale sulle persone e sui territori. La costruzione di comunità richiede tempo, alleanze, dialogo e processi di ascolto reciproco. Ogni individuo porta con sé un bagaglio di esperienze e saperi che devono essere valorizzati, integrati e messi in relazione attraverso regole condivise, documentabili e trasmissibili.

Un modello replicabile: Il caso delle Portinerie di comunità®️
Le Portinerie di comunità sono parte di un intervento sociale innovativo, nato a Torino e poi sviluppatosi come un social franchising nazionale. Il loro obiettivo è quello di creare spazi pubblici in cui la socialità venga costruita in modo cooperativo, coinvolgendo cittadini, istituzioni e organizzazioni locali in una dinamica di partecipazione attiva.
Uno strumento chiave è la piattaforma di welfare di comunità, il “Portale dei saperi”, che rappresenta la base conoscitiva su cui poggia tutto il sistema delle Portinerie. Il Portale raccoglie non solo dati e profili di chi vive e agisce nella prossimità, ma è in grado di generare corrispondenze per moltiplicare il patrimonio delle relazioni. Un supporto metodologico e operativo a chiunque voglia applicare il concetto di attivazione di comunità nel proprio territorio in maniera non aleatoria.
Perché un social franchising? L’obiettivo è quello di evitare la semplice riproduzione di un’idea attraente ma priva di struttura. Una Portineria di comunità non è solo uno spazio fisico, ma un sistema complesso che richiede processi, competenze e un approccio attento alle realtà locali.
Un piattaforma di welfare di comunità: Il valore delle relazioni
Ma che valore hanno le relazioni nei processi di partecipazione?
Cosa generano e come si consolidano?
Si possono monitorare e misurare?
Quali strumenti e competenze per gestirle?
Queste sono solo alcune delle domande a cui la pubblicazione ha provato a rispondere. Da sempre, e in maniera particolare gli enti del terzo settore, dichiarano che il cuore delle proprie iniziative consiste nella capacità di tessere legami e costruire relazioni per sviluppare comunità coese e solidali, in grado di rispondere alle complessità della società contemporanea. Se queste definizioni sono condivisibili dovremmo rilevare una serie di analisi, più o meno sofisticate, che ci aiutino non solo a programmare le modalità di intervento, ma anche a misurare il valore di quei legami meno volatili e occasionali, facendo della storia di ognuno e della capacità di collaborare con altri la base sulla quale articolare le diverse politiche.
Questo però non è il panorama che oggi abbiamo davanti agli occhi, anzi nella maggioranza dei casi, il lavoro sulle relazioni viene dato per scontato, tuttalpiù si innesta a cronoprogramma intrapreso. La ricerca nasce proprio per non lasciare la gestione di un’azione così importante alla sola buona volontà del singolo operatore. Affinché terminato il tempo del bando, progetto o a causa della sostituzione di un obbiettivo si rischi di perdere ciò che abbiamo dichiarato essere il vero valore dell’intervento sociale e culturale: Le relazioni.

Dati e prossimità
I dati che il Portale dei saperi organizza sulla prossimità oggi sono estesi (dai 3000 ai 10.000 utenti) vengono gestiti da un CRM (customer relationship management), un AI e una serie di dizionari e linguaggi utili a proporre corrispondenze di interessi, desideri e competenze. Gli stessi sono al centro del lavoro di ricerca che precede qualunque progettualità, affinché l’analisi dei bisogni diventi un flusso continuo di informazioni e non una fotografia immobile. Le Portinerie di comunità sono uno dei progetti che Rete, attraverso questi elementi di analisi, decide di mettere in campo nelle diverse comunità in cui è chiamata a operare.
Casa editrice:
https://www.reteitalianaculturapopolare.org/casa-editrice.html

