
Un ciclo di incontri a porte chiuse sul tema della comunità osservato sotto cinque diverse lenti. A ciascun incontro partecipano esperti, volontari o attivisti che condividono esperienze e punti di vista.
Cultura
Cosa hanno in comune un’orchestra che a Bologna ha stravolto gli stereotipi sulla musica classica, un centro culturale nel cuore di Salerno, un festival culturale che da vent’anni attira quasi 20mila appassionati a Sarzana e uno spazio per residenze artistiche nell’entroterra calabrese? Sono storie e percorsi diversi, che condividono la capacità di rimettere in moto il senso di comunità e il tessuto sociale delle città. Il primo incontro si è incentrato sul rapporto tra la comunità e la cultura. Hanno interagito e raccontato la loro storia diverse realtà nate intorno alla cultura, che hanno puntato sulla partecipazione culturale per promuovere e far crescere la comunità.
Leggi l’articolo qui
Educare
Quelli della scuola da tempo non sono più considerati i confini del mondo dell’educazione e della formazione. Da Napoli a Roma fino a Cuneo, sono tante le realtà del Paese che stanno costruendo e rafforzando vere e proprie comunità, educanti e pedagogiche. Il secondo incontro di “Comunità in pratica” si è incentrato sul rapporto tra la comunità e l’educazione. Cinque diverse realtà nate intorno all’educazione hanno interagito e raccontato la loro storia.
Leggi l’articolo qui
Abitare
L’abitare è un’usanza in continua evoluzione. L’essere umano è tendenzialmente bisognoso di un luogo dove rendersi stanziale, un rifugio, un posto da poter chiamare “casa”. Ma la casa non è solo il luogo, sono anche le persone che quel luogo lo abitano, lo vivono, lo riempiono. Nell’ultimo decennio il concetto di vivere singolarmente e vivere in comunità sta cambiando. Cosa significa oggi abitare e cosa vorrà dire in futuro? Lo sviluppo di nuovi modi di abitare, come la condivisione degli spazi abitativi, il social housing, il co-housing, sono solo sperimentazioni odierne o diverranno sempre più modalità abitative messe a sistema?
Leggi l’articolo qui
Cura
In Italia aumentano le fragilità, lo dicono i numeri. Registriamo da anni un invecchiamento della popolazione che significa maggiore necessità di assistenza ma abbiamo anche uno dei tassi europei più alti di giovani inattivi. Questi sono solo due esempi che comportano un confronto costante con la capacità di “cura” del nostro sistema di welfare. Il modello sanitario resta l’approccio prevalente alle fragilità ma, tuttavia, rimane parziale nel rispondere a bisogni che non sono solo del paziente, ma soprattutto della persona. Il modello sociale di risposta alle fragilità oggi ha sviluppato un’attenzione particolare ai contesti di vita, alla cura delle reti informali e alla domiciliarità. Possiamo in questi termini parlare di welfare di comunità, che si radica nei tessuti sociali e comunitari tanto da trasformarsi nella “comunità che si fa welfare”, cioè assume su di sé la cura delle fragilità che la attraversano.
Leggi l’articolo qui