Il Consiglio di Acri ha approvato il Trentesimo Rapporto annuale, che presenta i dati aggregati dai bilanci 2024 delle Fondazioni di origine bancaria. Il documento è scaricabile dal sito www.acri.it/rapporto_annuale.
«Da quasi 35 anni, le Fondazioni di origine bancaria sono un attore importante per il nostro Paese – ha dichiarato Giovanni Azzone, presidente di Acri –. E anche lo scorso anno hanno sostenuto oltre 22mila progetti in tutta Italia, confermandosi al fianco del Terzo settore e delle Istituzioni per promuovere una società più coesa e generare nuove opportunità per le comunità. L’attenta politica di diversificazione e di gestione del patrimonio, consolidata nel tempo, consente alle Fondazioni di cogliere le condizioni favorevoli offerte dai mercati, così da alimentare l’attività erogativa corrente e conservare una discreta capienza dei fondi per le attività future. Questo approccio ha permesso, anche nel 2024, di superare la soglia del miliardo di euro di erogazioni – il miglior risultato degli ultimi 14 anni – e di accrescere la consistenza dei fondi di stabilizzazione, oggi pari a poco meno di 2,5 volte l’erogato annuale, così da garantire flussi erogativi futuri, anche in eventuali situazioni sfavorevoli dei mercati. Una condizione che consente di progettare sul lungo periodo e di sperimentare soluzioni innovative. È così che le Fondazioni interpretano e realizzano la propria missione».
Il Rapporto annuale delle Fondazioni, curato da Acri, contiene al suo interno anche due contributi esterni: “L’asset allocation delle Fondazioni di origine bancaria”, a cura di MondoInstitutional, e “Amministrazione condivisa e Fondazioni di origine bancaria” a cura di Luca Gori e Giammaria Gotti del Centro di ricerca Maria Eletta Martini della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Attività istituzionale
L’attività erogativa delle Fondazioni di origine bancaria nel 2024 è stata pari a 1.092,7 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente; si tratta di un nuovo record negli ultimi 14 anni. Il numero delle iniziative finanziate nel 2024 è stato 22.299 (+1,4% rispetto al 2023), con un importo medio di 49.001 euro (47.654 euro nel 2023).
In linea con gli esercizi precedenti, le erogazioni annuali risultano nettamente prevalenti (90,8%) rispetto a quelle pluriennali (9,2%).
Quanto all’importo della singola iniziativa, in linea con il quadro rilevato negli anni precedenti, le erogazioni annuali di importo superiore a 500mila euro assorbono il 45,8% del totale erogato, quelle tra 100 e 500mila il 25,7%, quelle tra 5 e 100mila il 26,2%, mentre quelle fino a 5mila euro assorbono il 2,3% del totale. Quest’ultimo dato, per quanto marginale, evidenzia l’attenzione delle Fondazioni anche alle piccole iniziative del Terzo settore, che sono comunque in grado di concorrere in modo non trascurabile all’animazione e al benessere delle comunità di riferimento.
Quanto alle organizzazioni beneficiarie dei contributi: l’80,5% delle risorse erogate sono destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 19,5% vanno a soggetti pubblici. Dieci anni fa erano rispettivamente il 67,7% e il 32,3%. A conferma che il Terzo settore è ormai diventato il partner privilegiato con cui interagiscono le Fondazioni.
In merito alla distribuzione percentuale delle erogazioni in relazione all’origine si rileva che circa i 2/3 sono assegnati dalle Fondazioni su obiettivi prefissati (25,5% tramite bando, 39% progetti propri), solo il 35,5% sono in risposta a progetti presentati da terzi. Dieci anni fa questa ripartizione era specularmente opposta e le erogazioni su progetti di terzi erano il 60%. Questo dato evidenzia una tendenza delle Fondazioni a individuare precise strategie di intervento, selezionando lo strumento più adeguato (progetto proprio, bando, sostegno a richieste).
È significativo, inoltre, osservare come nel 2024 quasi la metà delle erogazioni delle Fondazioni (48%) sia avvenuta in forma di cofinanziamento con altri soggetti. Un dato in costante, graduale crescita: dieci anni fa la quota si attestava al 39%. Si conferma così una tendenza sempre più marcata: le Fondazioni non solo come enti erogatori, ma come catalizzatori di risorse, capaci di attivare partnership e generare un effetto leva a beneficio dei territori.
Per quanto riguarda la distribuzione delle erogazioni per settore di intervento, nel 2024 si confermano i sette settori da sempre prioritari. Esaminando più dettagliatamente gli importi deliberati in ciascun settore, Arte, Attività e Beni culturali assorbe la quota più alta delle risorse, 256,5 milioni di euro (il 23,5% delle erogazioni totali). Seguono: Volontariato, Filantropia e Beneficenza, a cui sono stati destinati 177,8 milioni di euro (16,3% del totale); Ricerca e Sviluppo con un importo di 131,2 milioni di euro (12%); Educazione, Istruzione e Formazione a cui vanno 123,6 milioni (11,3%); Sviluppo locale con 90,2 milioni di euro (8,3%); Assistenza sociale con 72,2 milioni di euro (6,6%); Salute pubblica con 53,6 milioni di euro (il 4,9% del totale). I restanti settori, che insieme rappresentano il 5,7% sul totale degli importi erogati, ricevono complessivamente 61,7 milioni di euro.
A questi settori di intervento si aggiungono due linee di intervento “intersettoriali”, che non vengono considerati nella precedente graduatoria, e che necessitano di una riflessione differenziata: il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che pesa il 3% sul totale delle erogazioni, e il Fondo per la Repubblica Digitale, che pesa l’ 8,5% sul totale delle erogazioni. Vediamo nel dettaglio.
Alla fine del 2024, in nove anni di attività, al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile le Fondazioni hanno accreditato complessivamente circa 795 milioni di euro. Tramite l’impresa sociale Con i Bambini, soggetto attuatore individuato da Acri e partecipato al 100% da Fondazione Con il Sud, il Fondo ha assegnato contributi per circa 479 milioni di euro, ha sostenuto 808 iniziative, coinvolgendo circa 10.000 tra organizzazioni pubbliche e private, raggiungendo più di 500.000 minori svantaggiati in tutto il Paese.
Nel corso del 2024, inoltre, è proseguita l’attività del Fondo per la Repubblica Digitale, destinato a selezionare e finanziare progetti innovativi in grado di intercettare i bisogni di competenze digitali e di creare un concreto miglioramento delle condizioni lavorative delle persone coinvolte. Il Fondo è alimentato da parte delle Fondazioni di origine bancaria, assistite da un apposito credito d’imposta. Dall’avvio, sino al dicembre 2024, le Fondazioni hanno versato al Fondo oltre 191 milioni di euro. Nello stesso periodo l’omonima Impresa sociale – creata e interamente partecipata da Acri – ha pubblicato, a valere sulle risorse del Fondo, 7 bandi (di cui 2 ancora in corso alla fine dell’anno) e selezionato 108 progettualità per complessivi 54 milioni di euro, che saranno destinati a formare circa 44.000 beneficiari.
Analizzando la graduatoria dei settori, si ricava che nel 2024 il welfare – che raccoglie i settori Volontariato, Assistenza sociale, Salute pubblica e Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – ha ricevuto in totale 336,9 milioni: il 30,8% del totale erogazioni.
Nel 2024 sono proseguite le partnership di sistema, ovvero quei progetti a valenza nazionale, promossi in ambito Acri, e realizzati in partenariati di gruppi di Fondazioni. Tra questi, oltre ai due Fondi citati, ci sono: Fondazione Con il Sud, per promuovere l’attivazione della società civile del Mezzogiorno, Ager e Filiera Futura, per la ricerca e l’innovazione nel settore agro-alimentare, Progetto Migranti, che sostiene l’azione di organizzazioni del Terzo settore e Ong che si occupano dell’emergenza migratoria, Per Aspera ad Astra, che attiva percorsi di formazione ai mestieri del teatro negli istituti di pena, R’Accolte dedicato al patrimonio di quasi 16mila opere delle collezioni artistiche delle Fondazioni, Conoscere la Borsa, iniziativa di educazione finanziaria nelle scuole.
Patrimonio e gestione economica
Dal Trentesimo Rapporto annuale emerge che, al 31 dicembre 2024, le Fondazioni di origine bancaria detengono un patrimonio contabile di 42.519 milioni di euro, pari all’83,6% del passivo di bilancio, in aumento di circa 1.329 milioni di euro (+3,2%) rispetto al 2023.
L’attivo delle Fondazioni ammonta a poco più di 50,8 miliardi di euro, in crescita (+4,7%) rispetto a fine 2023 (era pari a 48,5 miliardi). La struttura generale delle attività è analoga a quella degli anni precedenti: le attività materiali incidono per il 4,4% e le attività finanziarie (includendo i crediti finanziari e le disponibilità liquide) per il 95,6% sul totale attivo, dati che ricalcano quelli del 2023. Anche il totale delle attività finanziarie cresce per circa 1.771,4 milioni di euro, ammontando, fra immobilizzate e non immobilizzate, a 46,4 miliardi di euro (erano 44,6 miliardi nel 2023).
Gli investimenti correlati alla missione (MRI), sulla base della rilevazione sui bilanci del 2023, si attestano complessivamente a 4.783 milioni di euro, rappresentando il 9,8% del totale attivo e l’11,6% del patrimonio (incidenze che restano pressoché invariate rispetto al 2022). Lo Sviluppo locale resta il settore in cui le Fondazioni canalizzano la maggior parte delle risorse, incidendo per l’80% sul totale degli investimenti.
Dal punto di vista economico, l’esercizio 2024 ha registrato una crescita generalizzata dei proventi, il cui totale si attesta a 2.909,6 milioni di euro, il 44,7% in più rispetto al 2023.
Dall’esame delle tipologie di ricavo, si rileva che, nel 2024, i dividendi sono pari a 2.163,4 milioni di euro (+42,1% rispetto al 2023): di cui 1.403,2 milioni da partecipazioni bancarie (48,2% sul totale dei proventi) e 760,2 milioni da partecipazioni non bancarie (26,1% sul totale dei proventi). Seguono: gestione degli strumenti finanziari (538,6 milioni, 18,5%) gestioni patrimoniali (86,1 milioni di euro, 2,9%), altri proventi ordinari di natura non finanziaria e straordinari (121,4 milioni, 4,2%).
L’evoluzione del processo di dismissioni delle partecipazioni nelle banche conferitarie, iniziato nei primi anni ‘90, quando le Fondazioni detenevano la totalità del pacchetto azionario delle banche partecipate, ha portato, a dicembre 2024, alla situazione per cui l’85% delle Fondazioni ha una partecipazione inferiore al 5% (40 non detengono più alcuna partecipazione, 32 hanno una partecipazione inferiore al 5%). Solo 9 Fondazioni hanno una partecipazione tra il 5 e il 50%, 4 hanno una partecipazione superiore al 50% (nel rispetto della normativa, che prevede una deroga in tema di controllo a favore delle Fondazioni di piccola dimensione e di quelle con sede nelle regioni a statuto speciale).
La redditività lorda del patrimonio delle Fondazioni per il 2024 si attesta al 6,8%, rispetto al 4,9% del 2023. Se si considera l’andamento della redditività del patrimonio e delle sue componenti principali su un orizzonte temporale di lungo periodo (2000-2024), appare evidente l’impatto delle varie crisi finanziarie che si sono succedute e come finora le Fondazioni siano riuscite a farvi fronte. La redditività lorda media ponderata del patrimonio in questo lungo arco temporale è stata pari al 4,9% medio annuo, che risulta particolarmente significativa, soprattutto se la si confronta con altri indicatori di riferimento nazionali e globali.
Per quanto riguarda gli oneri di gestione, nel 2023 si attestano su 270,7 milioni di euro (erano 316 milioni nel 2023).
L’avanzo di esercizio relativo al 2024 è stato pari a 2.098,8 milioni di euro, corrispondente al 5% del patrimonio medio di periodo, segnando una crescita del +59,7% rispetto al 2023; la sua incidenza sul totale dei proventi sale a 72,1% (era 65,3% nel 2023).
Relativamente alle destinazioni dell’avanzo di esercizio, il 68,6% è stato destinato all’attività istituzionale (1.439,6 milioni di euro rispetto agli 896,1 milioni di euro dell’esercizio precedente); il 31,4% (658,9 milioni) è andato in accantonamento alle riserve patrimoniali.
Anche nel 2024, dunque, l’Attività istituzionale è stata condotta in parallelo a quella di tutela del patrimonio, perseguita tramite un’accorta gestione degli investimenti e una misurata politica di accantonamenti, nei limiti consentiti dal flusso dei proventi, dalle disposizioni vigenti e nel rispetto degli obblighi di erogazione e di presidio patrimoniale. La strategia erogativa ormai consolidata presso le Fondazioni prevede di utilizzare, in un’ottica anticiclica, il “cuscinetto” rappresentato dal Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, che viene alimentato nei periodi di più alto reddito e utilizzato in quelli in cui i redditi si riducono. A fine 2024, tale Fondo ha raggiunto l’importo di poco meno di 2,6 miliardi di euro che, considerate le erogazioni annuali nell’ultima decade, corrisponderebbero a circa 2,5 annualità di attività istituzionale garantita.
Per quanto riguarda l’aspetto tributario, sommando imposte a bilancio e alla fonte, il carico fiscale per le Fondazioni nel 2024 ha raggiunto 355 milioni di euro. Questo dato, cresciuto nell’ultimo decennio a causa di un progressivo inasprimento fiscale, è stato parzialmente mitigato da un’inversione di tendenza con la legge n. 178 del 2020 (art. 1, commi 44-47), che ha introdotto una riduzione dell’imponibile sui dividendi al 50%. Il risparmio d’imposta prodotto – nel 2024 è stato pari a circa 244,1 milioni di euro – viene accantonato dalle Fondazioni in un apposito fondo, destinato all’attività erogativa.
Struttura operativa
A fine 2024 gli occupati nelle Fondazioni erano 1.063, con una spesa complessiva di 84 milioni di euro. Il 93% delle risorse umane delle Fondazioni è costituito da personale in organico, impiegato a tempo pieno nell’81% dei casi. Riguardo alla presenza di genere, il personale femminile si attesta al 61% del totale degli occupati. Anche nel 2023, l’alto grado di scolarizzazione del personale viene confermato: il 74% degli occupati è laureato.