Scomodo nasce nel 2016 a Roma dall’iniziativa spontanea di un gruppo di liceali. Un esperimento nato per reagire a solitudine e disinteresse, con l’idea di creare luoghi di incontro e di condivisione.
Da allora il progetto è cresciuto, si è dato un’organizzazione, ha assunto responsabilità e oggi coinvolge una comunità reale di oltre mille persone. Una realtà che non si limita all’editoria multimediale e agli eventi pubblici, ma che ha come orizzonte la costruzione e l’apertura di grandi spazi pubblici pensati per le nuove generazioni.
Gli spazi, infatti, sono il cuore pulsante di Scomodo. In un tempo in cui molti, soprattutto i più giovani, si sentono isolati, luoghi aperti, gratuiti e inclusivi dove incontrarsi – anche solo per non fare nulla – diventano sempre più rari. Le redazioni di Scomodo vogliono essere proprio questo: punti di riferimento accessibili, comunitari, capaci di ridare centralità al valore dello stare insieme. Il nostro obiettivo è quello di aprirne sempre di più e di ispirare altri ad intraprendere avventure simili alla nostra.
Nonostante l’Italia sia ricca di edifici abbandonati, spesso belli, grandi e centrali, la rigenerazione urbana si scontra con ostacoli enormi e questo ci sembra davvero un paradosso. Reperire risorse, ottenere fiducia, accedere agli strumenti necessari per aprire quegli spazi è spesso un percorso tortuoso, che scoraggia o rende impossibile progetti virtuosi. Per questo Scomodo insiste sull’importanza di una comunità organizzata, di reti solide e di una visione imprenditoriale orientata all’impatto sociale, lontana da logiche speculative.
Il progetto si fonda anche sulla capacità di intrecciare generazioni diverse. Fin dagli inizi, i ragazzi di Scomodo hanno sperimentato quanto il dialogo con persone più grandi o più giovani non sia solo arricchente, ma possa fare davvero la differenza. Condividere sfide, idee e visioni diventa una forza che moltiplica le possibilità.
La spinta ad allargare questa esperienza non si è fermata a Roma. Durante la pandemia centinaia di giovani da tutta Italia hanno chiesto di portare Scomodo nelle proprie città ed è stato bellissimo scoprire che, dopo tutto, non c’è nessun ingrediente segreto per la riuscita di un progetto come il nostro se non convinzione e fiducia di poter riuscire. I risultati di questo allargamento ci danno soddisfazioni incredibili e ci danno la prova di stare sulla strada giusta, come ad Empoli dove stiamo per aprire una sede, un ragazzo di 17 anni, in assemblea, ha detto: «È tutta la vita che sogno di andarmene, se apriamo uno spazio qui: resto».
Tommaso Salaroli è cofondatore e amministratore delegato di Scomodo, un’associazione culturale, un progetto editoriale e un osservatorio di ricerca partecipativa gestito da giovani under30 ma in costante dialogo con le vecchie generazioni.